Romanzi delle Storie Scomode: intervista allo Scrittore bolognese Ferdinando Balzarro
Ferdinando Balzarro è conosciuto come lo Scrittore dei Romanzi delle Storie Scomode. Storie vere e non vere ma tanto autentiche che immedesimano sino a diventare reali e scomode.
Riportiamo l’intervista effettuata recentemente da iBusiness.
Ci vuole raccontare di cosa parla questo Suo ultimo lavoro letterario IO SONO TENEBRA?
Vicenda per certi versi sconcertante, sebbene le conclusioni aprano qualche squarcio di luce proprio là ove il buio si fa denso. Rubens, il protagonista della storia, è cieco dalla nascita ma, malgrado questa gravissima menomazione, riesce a condurre una vita piena di avventura e narcisistica soddisfazione. Non mancheranno drammatici colpi di scena e altrettanto imprevedibili soluzioni. Non è stato facile immedesimarmi per tutte le 108 pagine del romanzo nello spirito, come nella pratica quotidiana e rapporto col mondo che conduce chi non ha mai potuto vedere nulla della realtà che lo circonda. Un’esperienza intensa che ho molto amato scrivere.
C’è un altro libro a cui è particolarmente legato, anche non Suo? E perché?
Scelta difficile, dato che sono molti i libri che amo e hanno influenzato il mio stile letterario. Però cito “L’anno della morte di Ricardo Reis” di Jose Saramago. Senza dubbio lo scrittore che più ha ispirato stile e contenuti dei miei romanzi.
Qualche riconoscimento, anche personale, di cui va fiero?
Ho partecipato a pochi concorsi letterari e non certo di primo ordine. Per quelli importanti occorre essere spinti da potenti case editrici, alle cui pubblicazione è praticamente impossibile accedere, a meno di non essere già famoso. Comunque il “premio speciale” al Premio Fucecchio col romanzo “Il sangue e l’anima”, alla stregua del premio Carter con “Punto Vitale” (primo classificato) il primo posto al premio Parolesia con “Il secondogenito”, sono stati certamente assai gratificanti per uno scrittore pressoché sconosciuto.
Quale peso o responsabilità crede che abbia la cultura nella società di oggi?
La società oggi, come la vedo io, sta attraversando uno dei più marcati periodi di decadenza e buio intellettuale. La cultura, ormai ostaggio dei media e dei loro programmi sempre più spudorati e volgari, nonché dell’ormai acclarato dominio dei social, salvo rarissimi casi, sta facendo precipitare in caduta libera ogni virtuosa forma di arte, cultura e rapporto umano. Sono piuttosto pessimista sul futuro dell’uomo e della Terra… penso che ogni mio romanzo lo riveli.
Quale rapporto ha con la città nella quale vive, anche come fonte di ispirazione?
Bologna, dalle antiche mura medievali e le ardite torri in pieno centro, famosa per l’università e la buona cucina, è spesso fonte di ispirazione “logistica” nelle mie narrazioni. Non la cito mai direttamente, ma i particolari architettonici e di costume che descrivo, non dovrebbero lasciar molti dubbi al lettore che, almeno una volta, l’abbia visitata. Ma sì… amo molto Bologna.
Cosa pensa della collaborazione e della condivisione tra artisti e scrittori?
Gli artisti, così come gli scrittori, sono assai egoisti, oltre che bugiardi e narcisisti. Più di tanto non amano confrontarsi con i colleghi, tanto meno considerarsi inferiore a qualcuno che frequentano. La modestia non è il loro forte e l’autobiografia, qualunque argomento trattino, è pressoché inevitabile. Parlare di sé è la cosa che più di ogni altra li emoziona ed entusiasma. Bugiardi in quanto la “realtà” che descrivono è sempre filtrata dalla loro immaginazione, a volte stralunata e perversa, oppure inventano di sana pianta ma, talmente bene e convincenti, da far apparire vera ogni loro affermazione. A proposito! Io faccio parte a buon diritto di questa sorta di razza “dannata”.
Parlando dei Suo scritti ricorda un passo a memoria? Come mai proprio questo?
“Cosa siamo adesso che eravamo anche allora? Cosa eravamo allora che adesso non siamo più?”. Questa è la frase finale del mio saggio “Il corpo e la Penna”, uscito per OM nel 2020. Se devo essere sincero non c’è un preciso motivo per farmi tenere a memoria questa frase. Forse il carattere ammonitorio, la suggestione del tempo che passa e più non torna, le tante trasformazioni che durante l’intera vita assume il nostro corpo e la nostra mente. Tante incarnazioni per un’unica esistenza.
Chi sono i Suoi riferimenti letterari o artistici in generale?
Nessuno in particolare. Amo tutto ciò che nutre lo spirito, la bellezza, l’armonia, il dolore quando rafforza l’anima.
Quali sono i Suoi progetti futuri?
Durante i due anni di chiusura totale causa COVID, che (spero) ci siamo lasciati alle spalle, diciamo che mi sono salvato scrivendo moltissimo. Infatti oltre ai tre appena usciti in rapida successione, è previsto per febbraio 2023, pubblicato sempre da Giovane Holden edizioni, “Chiedilo al destino”, una specie di poliziesco ambientato nel pericoloso mondo del narco traffico, e addirittura nel gennaio del 2024 ancora per GAE edizioni, vedrà la luce un romanzo pressoché surreale sebbene credibilissimo, “Il gioco delle parti… storie vere che sembrano false, storie false che sembrano vere”. E’ evidente che data tale produzione, a meno di colpi di fulmine letterari, me ne starò un po’ tranquillo, perlomeno sul piano della scrittura.
Bene, sinceramente crediamo invece che Ferdinando Balzarro continuerà a coinvolgere ed emozionare ancora i suoi lettori con altre nuove opere ed avvincenti romanzi.
Per ora “gustiamoci” l’ultima uscita: IO SONO TENEBRA..
Kosmikos.info
IO SONO TENEBRA
di Ferdinando Balzarro
GAEditori
2022 Italia
ISBN-10 : 8832048566
ISBN-13 : 978-8832048568
Ruben è non vedente dalla nascita. Figlio unico di famiglia benestante. Malgrado il grave handicap conduce una vita tutto sommato gradevole. Amato dalle donne per la sua bellezza, intraprendenza e talento, può permettersi intense attività amatorie e sessuali. Brevi amori, tradimenti, esperienze erotiche e tragici abbandoni. Ruben finirà poi per innamorarsi e presto sposare Romina, esuberante bellissima giovane conosciuta al ristorante.
L’indole trasgressiva di Romina, la vita sregolata e spendacciona, i continui tradimenti, in breve tempo indurranno Ruben a pretendere il divorzio. Romina, spaventata di dover rinunciare alla vita agiata, non solo non concede il divorzio ma, provocatoriamente, propone a Ruben di procreare. Sebbene poco convinto dell’opportunità di avere un figlio con lei, sedotto dall’idea di dare finalmente senso e scopo alla sua buia esistenza, accetta l’offerta. Nasce una bellissima bimba che chiameranno Luce. Poi un avvenimento tira l’altro come se la mano di un prestigiatore beffardo li traesse dal suo misterioso cilindro per un’inimmaginabile sconcertante conclusione.
IN NOMINE FILII
di Ferdinando Balzarro
Giovane Holden Edizioni
2021 Italia
ISBN-10 : 8832929562
ISBN-13 : 978-8832929560
Un romanzo che è la storia di un’ossessione e di un insostenibile conflitto. Un uomo maturo e affermato è dominato dal desiderio. Più una donna gli appare fedele, proibita, incorruttibile, più egli è determinato a farla sua. Ma la conquista che brama non è un atto volgare di mera sopraffazione, bensì un moto elementare e insieme raffinatissimo, primitivo e allo stesso tempo intriso di sfumature cerebrali.
Ciò che cerca è sì la sensualità, ma ancor prima il coronamento di un gioco intellettuale. Danza su un filo sottilissimo e incandescente sospeso su ciò che è vietato, scandaloso, inaccettabile, giacché sconvolge un ordine sacralizzato. Ogni donna che lo attrae è un viaggio lungo le strade di se stesso e della complessità di una relazione tra due adulti, fino a quelle profondità dove pulsioni selvagge e principi culturali si affrontano faccia a faccia. Ma non è solo. Ha un figlio grande, realizzato.
Si specchia in lui per riconoscere in sé affetto, responsabilità, quel senso della propria esistenza che in nessun altro luogo può trovare. È il pensiero che lo tiene attaccato alla realtà, l’ancora che gli impedisce di non farsi travolgere dal suo stesso enorme narcisismo. Ma quando una donna entrerà nel cuore del figlio, il padre riconoscerà subito in lei lo stesso tratto di predatore che da sempre lo domina.
FERDINANDO BALZARRO
Professore di Educazione Fisica, nel 1965 Ferdinando Balzarro diviene uno dei primi allievi del Maestro giapponese di Karate Hiroshi Shirai.
Nel 1967 Balzarro vince a Vienna i Campionati europei di Kumite a squadre. Da quel momento si susseguono vittorie in questa specialità sia a livello italiano che internazionale.
Nel 2005 gli viene conferito il grado di VIII Dan e nel medesimo anno diviene Direttore Tecnico del settore Karate-Dō nella Federazione Italiana Arti Marziali.
Ferdinando Balzarro si è dedicato anche al paracadutismo sportivo, in particolare al paracadutismo acrobatico. È stato fra i dodici italiani che hanno partecipato al record mondiale di “Grande Formazione” nel dicembre 1999 ad Ubon (Thailandia).
In questi anni, inizia il suo percorso nel mondo della scrittura. Nel 2001 esordisce con il libro autobiografico Bagliore, a cui seguirà Il Sangue e l’Anima.
Nel 2002 è la volta di Plenilunio e Il Solista. Nel 2005, Punto vitale vince il Premio Carver.
Nel 2006 nasce Lupo, affannosa ricerca del significato della vita e metafora sull’ingiustizia universale.
Nel 2007 viene pubblicato Cuore di Diavolo, dove si intrecciano amore, passione, erotismo, sofferenza e tragicità.
Il Secondogenito, riflessione amareggiata e disillusa sul divino, vince nel 2008 il Premio speciale Martina Franca Festival e nel 2009 il Premio Parolesia.
Nel 2009 esce Il cane che aspettava le stelle, un’intensa dichiarazione d’amore per una compagna di viaggio speciale, estranea alle debolezze disarmanti degli esseri umani.
Il 2011 è l’anno de Il bene e il male: pensieri di un Maestro, dove la vita e l’Arte, oltrepassando i propri confini, si fondono e creano essenza, pensiero e metodo.
I romanzi di Ferdinando Balzarro scendono nelle viscere dell’animo umano, esplorano gli anfratti più reconditi, e ci restituiscono storie scomode, ma mai scontate.
Balzarro non si esime dall’onere di raccontare le debolezze del genere umano, schiavo dei propri desideri.
L’appagamento di questi desideri, talvolta, diventa lo spartiacque delle scelte compiute dai personaggi dei suoi romanzi.