La sorprendente scoperta del Prof. Giuseppe Ferreri: in un particolare rinvenuto nel prezioso affresco del Santuario della Madonna del Mazzaro, ha individuato l’unica raffigurazione esistente al mondo del Marchese Enrico di Lombardia, Capo degli Aleramici di Sicilia, I° Conte di Mazzarino e Grassuliato che fu costruttore dell’antica “Chiazza” nei pressi delle sorgenti del Fiume Gela
E chi l’avrebbe mai detto? Spunta un insolito seppur sorprendente filo diretto tra l’antica CHIAZZA e la vicina MAZZARINO!
Si tratta di una specie di intricato cordone ombelicale ormai reciso dai salti secolari della storia. Ma che a quanto pare in questi giorni sarebbe sul punto di beneficiare di una ricostruzione strategica, grazie alla personale intuizione del Prof. Giuseppe Ferreri – esperto storico mazzarinese -.
Il Prof. Ferreri ha voluto raccontare cosa, a suo avviso, vi sarebbe di davvero eclatante nella storia del prezioso affresco custodito nella basilica di Maria SS. Del Mazzaro: il Tempio Barocco situato nella cittadina nissena, adagiata nei pressi del caratteristico Monte Formaggio, custodita dal monumentale antico maniero di fattura romano-bizantina, arabo-aleramico e svevo, comunemente chiamato “U CANNUNI”.
“Solo qualche giorno fa, spinto dalla curiosità di saperne di più sul dipinto con l’effigie della Patrona che il 16 settembre del 1125 fu rinvenuto in una grotta della località MAZZARO, in cui si allevavano allo stato brado maiali (altra curiosità per cui Mazzarino è nota nel circondario), mi sono trovato ad entrare nella chiesa di Mazzarino per ammirare l’affresco della navata centrale che riproduce la scena del ritrovamento della miracolosa icona bizantina. Lì, con alla mano degli appositi documenti fotografici, fornitimi dall’esperto fotografo Luigi Li Veli, non ho potuto fare altro che constatare come tale affresco sia un reperto che la dice lunga sulla storia del Centro Sicilia, ed in particolare sulla storia della vecchia CHIAZZA.” Ha esordito al telefono Ferreri, già autore di “Il Mistero Mazzarino” e fautore della concessione della cittadinanza onoraria mazzarinese al principe Alberto II Grimaldi di Monaco.
Unica raffigurazione al mondo del Marchese Enrico di Lombardia scoperta dal Prof. Giuseppe Ferreri
“Nell’affresco compare infatti la figura genuflessa di un uomo dai capelli chiari facilmente identificabile con un nordico dell’alta Italia o con un normanno. In realtà non si tratta di un personaggio qualsiasi, perché costui è stato da me individuato per la prima volta come il giovanissimo conte di Mazzarino, appartenuto alla famiglia monferrina degli aleramici, e dunque imparentato col Gran Conte Ruggero.” Ha poi continuato Giuseppe Ferreri.
“Grazie ad Adelaide del Vasto – nobile piemontese dal passato familiare turbolento, e che in giovanissima età (venti anni) divenne sposa del Conte Ruggero I d’Altavilla, il quale decise di costruire, nei pressi del sorgenti del fiume Gela, una città fortificata.
Ciò per dare alloggio e sistemazione adeguata ai numerosi militi che a migliaia lasciavano le loro terre della Liguria, del Monferrato, dell’Alta Italia e del Nord Europa, per venire nella Sicilia frumentaria alla ricerca di ricchezza e di fortuna. Sopratutto, essi vennero a rinforzare le truppe normanno-aleramiche addestrate per la difesa del territorio siciliano, dalle numerose rivolte saracene.
Dalla decisione della costruzione della città fortificata di CHIAZZA, passarono solo quattro anni, dopo di che il Conte Ruggero morì, per cui si può ragionevolmente pensare che il vero costruttore di CHIAZZA fu il suo erede, il Marchese ENRICO di LOMBARDIA, I° CONTE ALERAMICO di MAZZARINO, raffigurato per la prima e l’unica volta nell’affresco della CHIESA MARIA SS. DEL MAZZARO DI MAZZARINO.
La preziosità dell’affresco consiste nell’essere l’unica raffigurazione esistente al mondo, di questo grande personaggio della storia della Sicilia, testimone della devozione mariana e paladino della Cristianità, nel 1100.
La Sicilia andò in eredità ai normanni e agli aleramici, che attraverso la contessa ADELASIA e al suo accorto fratello ENRICO, costruirono le condizioni per la realizzazione del REGNO DI SICILIA, il più POTENTE ED ESTESO STATO DEL MEDITERRANEO NEL 1100, e governato dal più illustre, potente e illuminato discendente della dinastia normanna, RE RUGGERO D’ALTAVILLA.”
Unica raffigurazione al mondo del Marchese Enrico di Lombardia scoperta dal Prof. Giuseppe Ferreri
Ma non è tutto: il Prof. Ferreri insiste pure sulla paternità dei resti archeologici della Villa Romana, anch’essi compresi nel filo diretto che legherebbe i due comuni siciliani viciniori.
“Anche la Villa Imperiale del Casale ha dei precedenti a Mazzarino, e questi risalgono a colui che ne fu il reale costruttore, ossia Settimio Severo, l’imperatore romano che proprio al centro della Sicilia fece fortuna con la coltivazione del grano, avendo in un primo momento trovato sede a Mazzarino, in un avamposto difensivo che ai tempi ricadeva lungo il famoso asse commerciale della direttrice che da Catania raggiungeva Agrigento, passando per la stazione intermedia di Filosofiana.
Ad oggi, inoltre, proprio l’agro di pertinenza della Villa, rientra in una apposita DONAZIONE IN ETERNO effettuata dal Conte Aleramico MANFREDI di POLICASTRO e di MAZZARINO, nipote del Conte ENRICO. Egli lasciò ad essa in eredità tutti i suoi beni, compresi nella contea di Mazzarino.”
Conclude entusiasta Ferreri, che chiosa con un appello rivolto a quanti si lasceranno coinvolgere da questa storia che, se ben attenzionata, potrebbe a suo dire condurre a dei risvolti particolari..
“Credo che il legame esistente e storicamente documentabile tra Piazza e Mazzarino, possa soltanto apportare dei benefici a tutto il territorio armerino e degli Erei. In cui circuito turistico si allargherebbe fino a comprendere anche il comune di Mazzarino che, ad oggi, è totalmente slegato da qualsiasi tipo di concomitanza con la Città dei Mosaici.
La città Aleramica di CHIAZZA venne rasa al suolo e totalmente distrutta, nel 1160 dalle truppe del RE GUGLIELMO IL MALO, per punire i nobili CHIAZZESI guidati da Barone di Grassuliato RUGGERO SCLAVO, delle carneficine da loro perpetrate nei confronti della migliaia di villani saraceni che coltivavano i vasti campi frumentari degli Erei.
Quella che oggi è PIAZZA ARMERINA, fu costruita dal RE GUGLIELMO IL BUONO che la volle ricca e opulenta, abbondanza di terre e di un ricco circondario. E che godette di un passato onorato e rispettabile, nonché di nome altrettanto edificante che le valsero la fama di città tra le più importanti del Mediterraneo. Questo non è mai stato un mistero per i cultori della storia.
Ma, considerate le odierne news e abituati a sentir sempre parlare della presenza di Ruggero I in città solo come un falso storico, la domanda sorge spontanea: cosa penseranno adesso i piazzesi di questa nuova e sconvolgente rilettura dei fatti che fa già eco dalla vicina Mazzarino?”
LA VILLA DEL CASALE
Scoperta nel Feudo Aleramico
della Chiesa Maria SS. del Mazzaro
Prima Edizione
2022 Italia
Autore Giuseppe Ferreri
Unica raffigurazione al mondo del Marchese Enrico di Lombardia scoperta dal Prof. Giuseppe Ferreri
Lo Scrittore e Storico Giuseppe Ferreri pubblica il suo nuovo libro LA VILLA DEL CASALE, SCOPERTA NEL FEUDO ALERAMICO DELLA CHIESA DI MARIA SS. DEL MAZZARO.
Con quest’Opera, che si pregia della Prefazione di Mons. Michele Pennisi, Amministratore Apostolico dell’Arcidiocesi di Monreale PA, l’autore ricostruisce, grazie alle notizie acquisite sui toponimi e sui nomi delle contrade che contraddistinguono le numerose valli e colline dei monti Erei, le micro-storie di alcuni grandi personaggi che si stabilirono, vissero e progredirono in questi fertili territori. Essi diedero un contributo di notevole importanza alla millenaria storia di tumulti, tragedie, invasioni, guerre e grandi splendori che segnarono la vita del popolo siciliano e di quelli europei.
Lo Scrittore Ferreri termina la sua Premessa al libro con augurio ed una dedica speciale..
<<Nel ricordare che il grande latifondo di Sufiana, divenuto territorio dei Castelli e delle Contee di Grassuliato e di Mazzarino e che gli stessi furono, la culla economica e ambientale, da cui ebbe origine in epoca romana la Villa del Casale, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, bisogna auspicare che detto organismo internazionale, valuti la possibilità di allargare la sua tutela, anche alle altre numerose emergenze architettoniche, culturali e religiose, esistenti nel vasto comprensorio, oggi avviato all’abbandono perché afflitto da una continua ed endemica emigrazione, delle sue forze ed energie migliori.
Questo lavoro , lo dedico alla memoria di Don Carmelo BILARDO, alla sua sete di valorizzazione del nostro territorio e allo sviluppo della devozione mariana.
Devo dire “GRAZIE” a questo battagliero sacerdote e soprattutto AMICO, per aver egli pubblicato, la traduzione dal latino all’italiano, dell’atto di donazione del 1154, ciò mi ha consentito d’individuare e proporre alla posterità, gli antichi legami storici esistenti, fra la terra del CASALE, i resti architettonici della VILLA DEI MOSAICI e la CHIESA MARIA SS. del MAZZARO.>>
Giuseppe Ferreri
Giuseppe Ferreri, nato a Mazzarino (CL), il 4 novembre del 1945, ha frequentato un regolare corso di studi per il conseguimento nell’anno 1964 del Diploma di Perito Industriale Capotecnico spec.ne Chimica Industriale. Dopo un lungo periodo di disoccupazione intercalato dal servizio militare, il 22 gennaio del 1969 è stato assunto in servizio presso il C.F.P.- I.N.A.P.L.I. di Caltanissetta con la qualifica d’Insegnante-Istruttore B, servizio che ha svolto ininterrottamente, fino al 30 agosto 1978.
In data 1 settembre 1978, superato un regolare concorso è stato assunto dalla Provincia Regionale di Caltanissetta con la qualifica di Insegnante Tecnico Pratico dei Laboratori Scientifici degli Istituti Scolastici della Provincia ed assegnato all’ITG “Luigi Sturzo” di Gela Sez. di Mazzarino, successivamente trasformato in I.S.I.S.S. “Carlo Maria Carafa” di Mazzarino, dove ha prestato regolare servizio fino al 31 agosto 2003, data del suo collocamento in quiescenza.
Nell’’aprile del 1968, insieme con un gruppo di giovani, animò la costituzione di un comitato di lotta giovanile per manifestare all’’opinione pubblica l’amara condizione di “disoccupati”, con la quale erano costretti a convivere, in quel periodo, migliaia di giovani siciliani.
Questo movimento scaturito dai moti europei del “Sessantotto”, si sviluppò nell’estate dello stesso anno e fu chiamato “”G.U.M. (Giovani Uniti Mazzarino).
L’’autore, a seguito della lettura di un libro scritto da Mazarine Pingeot Mitterand, è stato spinto ad effettuare approfondite ricerche sulla singolarità del fatto che il nome di questa autrice francese, corrisponde a quello della città siciliana, sita nella provincia di Caltanissetta. Dopo anni di riflessioni e studi, egli ha raccolto e prodotto in questo volume, alcuni rari documenti che attestano l’’origine siciliana degli avi del Cardinale Mazzarino, l’’origine del titolo nobiliare di “Duca di Mazzarino”, titolo attualmente posseduto dal Principe Alberto II di Monaco e testimoniano le vicissitudini storiche dell’’antichissima città di Mazzarino.
L’autore, inoltre, ha partecipato alla trasmissione “Uno Mattina”, per la realizzazione di ricette popolari siciliane relative alla produzione tradizionale del sapone e inoltre, alla trasmissione “La storia siamo noi” di Rai Tre, come testimone dell’epoca, in riferimento alla puntata televisiva “”I diavoli nel convento”, prodotto da Aleph Film di Roma.
Giuseppe Ferreri ha recentemente pubblicato la seconda edizione del libro IL MISTERO MAZZARINO visionabile QUI.
Unica raffigurazione al mondo del Marchese Enrico di Lombardia scoperta dal Prof. Giuseppe Ferreri
Foto di Copertina: Fonte Typical Sicily