Gabriella Cinti e il suo Romanzo POLIFEMA: l’intervista a cura del poeta Francesco Nigri che ripercorre le tappe di vita artistica della scrittrice e poetessa grecista e svela il ruolo e l’importanza del suo Romanzo
Gabriella Cinti: poeta, scrittrice, saggista ma soprattutto grecista.. quando è nata e come questa sua passione?
Il mondo greco mi ha sempre profondamente affascinato ma da più di vent’anni è diventato centrale nella mia vita e nei miei studi e ha informato tutta la mia produzione poetica, saggistica, letteraria e artistica. Il mito e la lingua greca antica sono per me fonti ispirative imprescindibili nonché un universo di riferimento cui attingere e in cui ritrovarmi. La mia ricerca sul mondo antico, pur spingendosi anche in ulteriori anteriorità, trova nel greco gli strumenti espressivi e concettuali per formulare un pensiero dell’origine.
Ritiene attuale e “attraente” il grecismo nell’epoca attuale e soprattutto per i giovani e le nuove generazioni?
Mi pare particolarmente importante nel mondo attuale un lavoro di proselitismo verso la grecità, che accentui la nostra consapevolezza occidentale. Auspico quindi, anche tra i giovani, un avvicinamento anche non scolastico al mondo greco, alla capacità critica insita nella sua lingua che stimoli l’arricchimento umano, culturale e artistico che il contatto con questa civiltà genera. Rappresenterebbe un antidoto alla progressiva perdita di identità antropologica, alla smemoratezza linguistica: alla perdita delle nostre radici che minaccia il presente e soprattutto i giovani.
È stato appena pubblicato per Edizioni Progetto Cultura un Suo romanzo, POLIFEMA. Cosa ha spinto un poeta come Lei a scrivere un Romanzo? È un approdo di passaggio o una nuova rotta?
Questo romanzo non rappresenta un cambio di rotta, in quanto la struttura espressiva risente decisamente del mio stile espressivo. Tuttavia la forma narrativa mi ha permesso di dare una veste articolata e fluida a una serie di riflessioni che in poesia si sono espresse in forma concentrata e analogica, con una minore fruizione da parte del lettore. Diciamo che il romanzo rappresenta un completamento del mio percorso di scrittura che in prosa finora si era misurato solo con la ricerca saggistica e la critica letteraria, con l’auspicio di raggiungere un maggior numero di lettori anche non specialisti.
Cosa è POLIFEMA? O chi è? E di cosa narra?
Polifema è una specie di archetipo di un sentire squisitamente femminile, ma non solo: rappresenta una modalità di vivere la dimensione dei sentimenti con autenticità e coinvolgimento totali, rivela una statura titanica che viene normalmente attribuita al maschile. Ho voluto femminilizzare il mito di Polifemo per condensare l’idea di un colossale accecamento prodotto dall’amore. Per connettere il mito a una vicenda storica, naturalmente romanzata, ho anteposto la versione di Ovidio, che parla di un Polifemo follemente innamorato a quella di Omero che ne illumina invece una ferocia in qualche modo “di ritorno”, un suo scontare le colpe precedenti.
Il romanzo tratta di una storia d’amore che si snoda su un doppio binario temporale di due secoli e quindi con il vissuto di due età anagrafiche molto lontane tra di loro, ma ne fa emergere il mistero di fondo dell’amore e la complessa dinamica dei sentimenti.
Il Romanzo POLIFEMA è frutto anche della Sua passione per il grecismo? O è un modo nuovo di far parlare questa passione e un pò contemporaneizzarla?
Sicuramente il mondo greco è molto presente, anche nel particolare amore che io nutro per la lingua greca antica, evidente in diversi passi del romanzo, come sono diffusi i riferimenti ai miti o a personaggi della tragedia greca o della letteratura. Ma vi sono anche presenze più contemporanee come diversi cantautori del Novecento italiano ed europeo. Portare il mondo antico in quello attuale è un modo di trovare una continuità con il passato, rintracciare una provenienza di situazioni e stati d’animo antichi ma universali al contempo.
Lei è molto in giro per l’Italia per presentazioni o manifestazioni di carattere poetico. Lo farà anche per il Romanzo POLIFEMA?
Certamente, ho un particolare desiderio di confrontarmi con il pubblico, specialmente femminile ma non solo ovviamente, per comprendere quanto effettivamente il romanzo, nel passaggio dell’ascolto pubblico, delle riflessioni presentate su di esso, possa comunicare, coinvolgere e destare reazioni emotive ma anche sollecitazioni psicologiche e culturali in senso ampio.
Come ha intenzione di presentare in pubblico POLIFEMA? Non è un libro di poesie: ha in mente uno schema, un layout magari del tipo statunitense a lettura “coinvolta”?
Credo che le presentazioni di Polifema potranno avere modalità molteplici, tra cui letture drammaturgiche anche a più voci, riflessioni collettive e circolari, interventi aperti o analisi più strutturate. Si tratta di un percorso ancora tutto da costruire e che sta muovendo ora le sue prime battute.
Grazie a Gabriella Cinti per la disponibilità. Le auguriamo ogni successo per il Suo nuovo Romanzo POLIFEMA, che invitiamo a leggere al più presto.
Intervista a cura di Francesco Nigri
“La storia, costruita con maestria, nell’incontro tra il presente e il passato, fatta di tempi morti e tempi vivi e di spazi che sono sempre più luoghi di assenza, ruota sulla necessità, per il femminile, di un eroismo che spesso al maschile non serve.[…] Polifema è, per questo, il racconto di ogni creatura femminile, perché non ne esiste una che non abbia avuto il suo precipizio e non abbia cercato la strada per risalire. Forse è anche un libro che può illuminare le menti più giovani, in nome di una consapevolezza da acquisire ben presto, per potersi difendere dalle insidie dei sentimenti, da archetipi di comportamenti interiori stratificati nel tempo e fossilizzati. Per non diventare mai più Polifeme nel terzo millennio. Per imparare a proteggersi dai nemici interiori, i più pericolosi, perché abitano nel profondo di noi stessi ed è difficile individuarli e soprattutto combatterli. Ed è il romanzo di ogni creatura maschile che si rispecchi in Giorgio, per vedere come non vorrà più essere: un’opera polisemica e dalle molte forme, capace di attrarre il lettore, aprirgli la porta della storia e delle storie, finché non vorrà più uscirne.” (Dalila Curiazi)
GABRIELLA CINTI
Gabriella Cinti, in arte Mystis, nata a Jesi (An), è italianista, grecista, poeta, scrittrice, saggista di prestigio nel panorama letterario italiano ed internazionale.
Da diversi anni si occupa di poesia, mitografia, antropologia del sacro nel mondo antico, di lingue mesopotamiche e di poesia greca antica – di cui è voce interpretante all’interno di varie manifestazioni artistiche o teatrali -.
Vincitrice di numerosi premi nazionali e internazionali, Gabriella Cinti è recensita su quotidiani nazionali e su importanti riviste letterarie. Partecipa a diversi Festival Letterari e Artistici nonché a Rassegne Poetiche internazionali ed è tradotta in inglese, rumeno, spagnolo e greco moderno, polacco e serbo.
OPERE DI GABRIELLA CINTI
LIBRI DI POESIA
Suite per la parola (Péquod, 2008)
Euridice è Orfeo, (Achille e la Tartaruga, 2016)
Madre del respiro, con la prefazione di Alberto Folin (Moretti e Vitali, 2017).
La lingua del sorriso: poema da viaggio, con il saggio critico introduttivo di Francesco Solitario, (Prometheus Editrice, Milano), recensita da Franco Manzoni con un Elzeviro in Terza Pagina del Corriere della Sera il 29 aprile 2020
Prima (con la postfazione di Mauro Ferrari), Puntoacapo edizioni, 2022, seconda edizione 2024, con la prefazione di Federico Migliorati
Sulla sua poesia, il saggio: Franco Manzoni, Femminea estasi. Sulla poetica di Gabriella Cinti, Algra editore, Catania, 2018
SAGGI
Il canto di Saffo – Musicalità e pensiero mitico nei lirici greci, Moretti e Vitali, 2010
EMILIO VILLA e l’arte dell’uomo primordiale: estetica dell’origine, I Quaderni del Bardo editore, 2019, Ebook Amazon
All’origine del divenire. Il labirinto dei Labirinti di Emilio Villa, Mimesis edizioni, 2021, recensito in Treccani.it, 2021 da Gualberto Alvino
ROMANZI
Polifema, Edizioni progetto Cultura, 2024
La foto di copertina è di Francesco Giovagnoli
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